sabato 9 agosto 2008

Dovete sapere che in tutti gli stati australiani vige la quarantena. Quindi da uno stato all’altro nn si possono portare frutta e verdura fresche più altre cose varie tipo miele, noccioline con guscio. Questo genere di cose viene fatta x impedire la diffusione della fruit fly, un insetto capace di distruggere interi raccolti. Nei ns viaggi abbiamo sempre visto nei pressi del confine un ufficio di quarantena e vari cartelli che segnalavano la cosa. È stata la prima volta però al confine tra NT e WA c’era un vero e proprio posto di blocco con annessa ispezione del veicolo. È così che il WA ci accoglie nelle sue terre.La prima tappa era Kununurra e durante il viaggio assistiamo a uno spettacolo pazzesco. Forse il più bel tratto di strada dal punto di vista paesaggistico che abbiamo fatto finora: ranges lunghissimi e rossi con un contrasto tra cielo terra e vegetazione impressionante. Sotto consiglio della Cri decidiamo di dormire fuori città sulle rive del Lake Argyle (lago artificiale immenso addirittura 18 volte il bacino idrico del Sydney Harbour e chi conosce Sydney avrà le sopracciglia inarcate dallo stupore).

Il campeggio sovrasta dall’alto il lago e offre delle camminate che permettono di giungere a lookout panoramici davvero belli. Il giorno successivo decidiamo di dedicare metà mattina a una passeggiata (io e la Cri ci siamo svegliati alle 5.30-6 a causa del fuso del NT, visto che col confine abbiamo spostato l’orologio di un’ora e mezza indietro: ora le ore di differenza con l’Italia sono solo 6!) per vedere meglio il lago e nonostante un caldo afoso già dalle prime luci del giorno abbiamo la possibilità di vedere il lago da una prospettiva diversa da quella che dava il campeggio. Finita la passeggiata, 5km in un’ora e mezza, ci dirigiamo a Kununurra per vedere di trovare una 4x4 che ci permetta di andare a vedere un simbolo dell’outback come i Bungle Bungle situati in un parco accessibile solo con le 4 ruote motrici. I prezzi che ci dicono sono piuttosto alti. Alla fine si andava a spendere circa 200$ x 2 giorni compreso tutto. Per me il prezzo era accessibile ed ero l’unico sicurissimo della cosa, la Cri era un pochino indecisa, mentre il Bent e Vito erano più sul no visto che si volevano tenere i soldi x spenderli in altro modo. Quindi visto che siamo un gruppo democratico abbiamo deciso di nn andare. Mi spiace molto, avevo la possibilità di vedere il simbolo del Kimberly (regione che nn possiamo visitare perché serve una 4x4 visto che le strade sono tutte non asfaltate) e purtroppo questa volta nn è andata bene. Sto già pianificando un viaggio dedicato solo a questa zona e all’Arnhem Land vicino a Darwin che sempre x lo stesso motivo mi sono perso; chissà se avrò mai 2 sett di vacanze tutte attaccate x fare una cosa di questo tipo…
Ripartiamo da Kununurra vs le 2.30 convinti di poter arrivare alla città successiva (distante 370km) prima del tramonto. Al tramontare del sole ci troviamo però ancora in mezzo al nulla, con la città + vicina a 70km di distanza. I canguri vs il tramonto vengono fuori e attraversano le strade ed è molto pericoloso guidare in questo momento della giornata (è x questo che nell’outback è una fortuna se riuscite a vedere dei canguri vivi, visto che la quasi totalità di quelli che si vedono sono morti colpiti dai road train che continuano a viaggiare anche durante la notte e che sono talmente mastodontici che è già tanto se si accorgono di aver preso qualcosa). Individuiamo una piazzola di sosta dotata solo di 2 bidoni della spazzatura e decidiamo di accamparci nella notte. Mentre montiamo le tende scherziamo sulla possibilità di essere sorpresi nella notte da macchine di maniaci che si fermano nell’area di sosta. Il Bent in particolare tira fuori la possibilità che queste persone siano aborigene. Mentre la cena (alle 6) la cosa appare divertente ma lo diventa ancor di più quando appena coricati, vs le 7.30 e in pieno buio si ferma la prima macchina. Inutile dire che i componenti erano tutti aborigeni. La Cri era spaventata a morte ma era una situazione davvero divertente. Per fortuna nn è successo nulla, nonostante siano state molte le macchine che si sono fermate!:-)
Il mattino dopo, memori dell’esperienza del giorno prima riusciamo ad arrivare a Broome (città famosa x i raccoglitori di perle e anch’essa per le forti influenze asiatiche) in pieno pomeriggio e nonostante i campeggi quasi tutti pieni riusciamo a trovare un posto nei pressi della famosa Cable Beach: spiaggia bianchissima, Oceano Indiano dai colori fantastici e ovviamente un tramonto, con il sole che si tuffa in mare davvero speciale.

Broome è famosa x i suoi tramonti e x le gite sui cammelli sulla spiaggia: appena arrivati ci dirigiamo in spiaggia x vedere il sole tuffarsi nel mare turchese. Il tramonto è davvero bello, anche se il migliore resta quello di Darwin, mentre i cammelli mi deludono un po’…La spiaggia durante la bassa marea diventa talmente larga che è possibile guidarci quindi viene invasa da decine di automobilisti con 4x4 che si piazzano sulla battigia x vedere il tramonto. I cammelli per un lungo tratto sono costretti a passare dietro le macchine e quindi il quadro d’insieme, che sarebbe potuto essere splendido, viene rovinato un po’. Poi oltretutto 60$ x un’ora di cammello mi sembra abbastanza spropositato, quindi anche le successive sere ci siamo goduti solo il tramonto senza provare l’esperienza del cammello. A causa di un’irritazione/ustione/puntura d’insetto la Cri nn poteva stare al sole, quindi il secondo giorno mentre il Bent e Vito sono andati in spiaggia abbiamo fatto un giro nella minuscola città concentrandoci sulla zona del porto. Paesaggi caraibici, rocce rosse scolpite dal vento e cielo di un azzurro quasi finto sono stati il contorno di questa giornata.


Dopo 3 notti a Broome, dove la cosa che più mi ha colpito sono state l’umidità pazzesca e la conseguente nebbia (nebbia in senso italiano) che ci siamo beccati l’ultimo giorno, ci spostiamo vs sud. Il programma era arrivare alla città industriale di Port Hedland, famosa perché vi si trovano sia la Rio Tinto che la Bhp Billiton, le 2 più grosse società estrattive del mondo. La città è imbarazzante…una mega area retro portuale con enormi macchinari x la raffinazione del ferro. Il problema era semmai cosa fare dopo…si è ripresentata la possibilità di affittare una 4x4 x andare a vedere lo sconosciuto Karijini National Park (dalle foto sembrava davvero molto bello). Nonostante qualche problema decisionale alla fine si decide di andare con un programma siffatto: il primo giorno avremmo visto le cose che si potevano visitare con la ns macchina e il secondo io e la Cri (si è aggiunto anche il Bent alla fine, mentre Vito ha scelto di nn visitare il parco perché nn interessato) avremmo partecipato a un eventuale tour organizzato x vedere il resto del parco. Appena arrivati ci dirigiamo all’ennesimo bush camping (no docce, no acqua, no bagni, no elettricità) della ns vacanza e “piantiamo” la tenda su un letto di sassi e ghiaia. Dopo questa bella esperienza e soprattutto con l’idea che la ns nottata nn sarebbe stata delle migliori, ci dirigiamo al Dales Gorge. Il parco appare subito molto bello nonostante il cielo nuvoloso: montagne ricoperte di spinifex e alberi in cui si celano gole profondissime. La camminata ci porta a vedere nell’ordine le Fortescue Falls, la Fern Pool (dove io e la Cri ci concediamo un bagno nell’acqua ghiacciata con annessa nuotata sotto la cascata)

e la Circular Pool. Quest’ultima era un vero paradiso:descriverla nn è facile quindi metterò qualche foto che spero diano una minima indicazione di quello che ancora una volta abbiamo vissuto in questo magnifico paese.

La nottata nn è stata facile anche perché in mancanza di luce siamo andati a letto alle 7.30 dopo una buonissima aglio olio e peperoncino del Bent che, mal adattandosi al cibo in scatola cerca il più possibile di mangiare cibo italiano!:-)

Il giorno dopo come anticipato io, la Cri e il Bent partecipiamo a un tour organizzato: il tour sembra da subito molto da villeggiante, complice il fatto che siamo gli unici partecipanti ad essere sotto i 60 anni. Però iniziamo con un tè e dei muffin splendidi tanto che erano buoni e 4 chiacchiere con Jef, la ns guida, e gli altri compagni di viaggio. Le prime cascate, alla Joffre Gorge, le vediamo da un lookout visto che x i signori era già difficile scendere i 30 scalini che ci separavano dalla piattaforma del punto panoramico, quindi immaginiamoci cosa sarebbe stato x loro fare una camminata in cui si doveva scalare la roccia x arrivare alle acque cristalline della pool che le cascate formavano. Lì ci viene il presentimento di aver sprecato i 100$ che ci era costato il tour, ma x fortuna il bello della giornata doveva ancora venire. ;-)
La fermata successiva era all’Oxer lookout in cui si potevano vedere confluire 3 gole del parco (Joffre, Red e Weano Gorge): il punto panoramico sia dalla lonely planet che dall’opuscolo del tour veniva descritto come il posto più bello d’Australia ed effettivamente credo sia così. Ti trovi sospeso su una piattaforma che ti permette di vedere queste gole alte 100 metri e larghe qualche metro che si incontrano. Le foto purtroppo nn rendono giustizia a questo posto incantevole e da pelle d’oca.

Dopo un pranzo abbondante (che bello essere serviti e riveriti x una volta :-P) ci aspettava il pezzo forte della giornata (come se già il presentimento avuto in precedenza nn fosse stato spazzato via dall’Oxer lookout). Jef avverte tutti i partecipanti che sarebbe iniziata un adveture walk nella Weano Gorge fino alla Hand Rail Pool. I ns compagni di viaggio nn sembrano x niente spaventati e si vestono in costume e maglietta da veri villeggianti (io mi becco un signore che mentre mi cambiavo nel pulmino (ero in mutande) ha pensato di denudarsi mostrandomi il suo culetto da bambino…nn riuscivo a trattenere le risate e credo che se ne sia accorto :-P). Addirittura dobbiamo dare a Jef le macchine foto perché in un tratto del sentiero abbiamo dovuto camminare in una pozza in cui l’acqua ci arrivava fino alla vita. I signori e noi con loro superiamo la prova senza eccessivi problemi fino all’inizio della Hand Rail Pool. Lì Jef mette in guardia tutti visto che ora il percorso che fino a quel momento nn era stato difficilissimo, ma neanche facilissimo, passava da grado 3 a grado 5. Si fermano tutti tranne noi e altri 2 signori che però nn avevano in programma una nuotata nella pool (cosa che invece avremmo fatto noi). Il percorso è fantastico!!!Siamo dentro una gola ed è larga si e no 2 metri, mentre vediamo la fine sopra di noi a una cinquantina di metri. Scendiamo camminando nel percorso della cascata che in quel punto nn era molto ripido; dopo poco la gola si allarga a formare una piccolissima pool circolare, la costeggiamo, facendo attenzione alle rocce scivolose. La gola si stringe sempre di più e il letto della cascata si fa più ripido: ora la cascata è più intensa e le rocce sono davvero scivolose. Ci aiutiamo con un corrimano sistemato lì apposta e nella parte finale dove la pendenza è vicina al 100% c’è una corda che ci permette di calarci giù. Lo spettacolo per noi è fenomenale. La gola in quel punto si allarga a formare una pool di acqua cristallina contornata da rocce rosse. Jef ci dà appena 3 minuti disponibili x fare un bagno…E credo che nn ce ne sarebbero serviti altri. L’acqua è congelata, l’acqua più fredda in cui abbia mai nuotato in vita mia, complice anche il fatto che se alla base la gola si allarga il margine superiore rimane molto stretto a formare quasi una grotta dove il sole difficilmente batte. Una deviazione che meritava di essere fatta e che mi ha fatto vedere un posto remoto, poco conosciuto, ma pur sempre il posto più bello che ho visto in Australia. :-)
Dopo il karijini era difficile trovare qualcosa che mi entusiasmasse in egual misura e invece questo fantastico stato, il Western Australia, mi ha donato altre emozioni incredibili. Il tratto di strada da Tom Price a Exmouth è stato bellissimo ancora una volta, con incredibili rocce che si stagliavano all’orizzonte e fiori selvatici di colori vivacissimi. È davvero impressionante trovarsi in una zona dall’aria semidesertica e con rocce in prevalenza rosse e trovare fiori selvatici che crescono in mezzo al bush. Il Western Australia è infatti famoso anche per queste wild flowers ways in cui si possono ammirare tappeti di fiori stupendi.
Exmouth rappresenta x noi l’inizio della Coral Coast e ci arriviamo con la volontà di vedere la barriera corallina più grande su una costa occidentale con precisione al Nigaloo Marine Park. Dopo una visita al faro, molto bello e che domina la costa circostante, il giorno dopo ci dirigiamo a Torquaise Bay, chiamata così evidentemente x il color turchese delle sue acque. Nel viaggio x andare là (gita di soli 65km x raggiungere la spiaggia) le mie speranza sono di vedere x una volta un mare come quello raffigurato nelle foto, magari x nn essere più preso in giro come successo alle Whitsunday Islands. Quello che appare davanti a noi è davvero impressionante e un luogo che mi ricorda molto il viaggio fatto a Santo Domingo: spiaggia bianchissima, mare turchese (migliore di quello della Repubblica dominicana), in lontananza si vedono le onde oceaniche infrangersi contro la barriera.

Essendo “inverno” l’acqua nn è propriamente caldissima ma lo spettacolo nn è affatto male: sulla costa est ho visto varietà di coralli incredibili ma da questa parte ho visto molti più pesci. Nel pomeriggio mentre la Cri e il Bent si buttavano ancora x una sessione di snorkeling in un altro punto della baia io e Vito ci dedichiamo a una classica chiacchierata da spiaggia. Dopo il ritorno dei due decidiamo di fare un salto anche noi in una zona descritta come migliore di quella della mattina. È lì che succede l’incredibile…mentre sto nuotando x raggiungere la riva scorgo una piccola tartaruga sotto di me che si muove leggiadra. Richiamo l’attenzione di Vito e decidiamo di seguirla…Un’emozione incredibile…Essere in Australia, in un mare turchese e nuotare con una tartaruga!!!!!!!!!La Cri è da quando è partita che vorrebbe vederne una e purtroppo per lei nn c’era ancora riuscita infatti prima di buttarmi mi ha chiesto di urlare se avessi visto una tartaruga e così ho fatto: ho iniziato a gridare come un ossesso TARTARUGAAAAAAAA, TARTARUGAAAAAAAA, TARTARUGAAAAAAAA e a sbracciarmi!!!I due capiscono dopo un po’ che nn si tratta di uno scherzo malefico e ci raggiungono, quindi anche x loro c’è stata la possibilità di vedere questa bellissima creatura nella wild life. Peccato che i miei sbracciamenti e urla abbiano richiamato l’attenzioni di persone in spiaggia che hanno chiamato un bagnino che prontamente si è lanciato in canoa x “salvarci”. Da buon australiano, dopo aver sentito la ns scusa, ossia di aver visto una tartaruga, ha risposto col classico “no worries!!!” :-)

Il giorno dopo ci dirigiamo a Coral Bay, cittadina costituita da una strada che dà su una spiaggia splendida x vedere ancora una volta la barriera corallina ma in un punto diverso. L’aria al mattino nn è x niente calda quindi io e la Cri ammazziamo il tempo con una bellissima passeggiata (peccato che lei si sia “stranamente” devastata l’alluce…:-P) x poi lanciarci in acqua!L’acqua è congelata ma capisco perché questa sperduta cittadina sia chiamata Coral Bay. La barriera è talmente intricata e con talmente tante varietà di corallo che i pesci nemmeno si vedono…Fortunati i ns compagni di viaggio che si sono beccati anche 5 piccole mante!!!Invidia!!!:-)

Il giorno successivo siamo a Shark Bay e più precisamente al Dolphin Resort (nn prima di aver fatto un passo alle famose stromatoliti, delle rocce viventi che hanno dato la possibilità a creature più sofisticate come l’uomo di crescere: grazie al loro contributo l’atmosfera terrestre ha visto innalzarsi la percentuale di ossigeno del 20%; siamo arrivati lì sia grazie alla Lonely che grazie al libro di Bryson che ormai è diventato la lettura più comune del ns viaggio). A Shark Bay e più precisamente a Monkey Mia c’era la possibilità di vedere i delfini vicinissimi, visto che in cerca di cibo (e per il nutrimento che i ranger danno tutte le mattine) si avvicinano tantissimo alla riva.



Quindi in pochi giorni abbiamo visto tartarughe, delfini, pellicani…Ci mancava solo la balena che, puntualmente, si è presentata al largo di una scogliera a picco che abbiamo visto durante la discesa vs Sud. Dopo varie strade panoramiche splendide

e una camminata di 8km alle gole del Kalbarri National Park

(che ti fanno apprezzare l’Australia come un paese dove puoi vedere tutti i generi di climi, compreso un deserto a pochi passi dal mare) siamo arrivati a Perth. Qui il gruppo si dividerà…Io e la Cri proseguiamo vs Melbourne mentre Vito e il Bent ricaricano le batterie e il portafoglio qua a Perth.

Per il capitolo di Perth, Nullarbor e Melbourne probabilmente dovrò scrivere dall’Italia, ormai al mio ritorno mancano purtroppo solo una ventina di giorni (il 31 Agosto sarò a casa)…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Originale e interessante come il solito. Goditi questi ultimi giorni in OZ ... in attesa di altri bellissimi giorni in Italia. Love

Bent! ha detto...

Ma che sfigato sei???
Neanche uno stralcio di titolo..
Ok non sei sfigato quanto Vito (vedere il titolo del penultimo post), ma almeno una serie di lettere scritte in grasseto???
Lusar!!!:-D

Anonimo ha detto...

Non scrivi più da tanto tempo =(
Forse sei già sulla via del ritorno Al tuo arrivo ti potrai godere gli ultimi giorni di estate - e vacanze?-
prima di riprendere il lavoro
Affettuosamente BUON RIENTRO A CASA, AUSTRALIAN GUY