mercoledì 11 giugno 2008

5000km di passione...desertica

Alla fine ce l’abbiamo fatta…Siamo macchinati e siamo penetrati nell’Outback…Il capitolo macchina è un capitolo che meriterebbe molto + spazio di quello che darò adesso, accontentatevi del fatto che stiamo guidando un’acciaccata Holden Commodore del 1990 bianca e station wagon. Dopo averla presa sono arrivati il Bent e Barbara e siamo andati a Cape Tribulation (chiamato così grazie al fatto che il Capitano Cook si è incagliato e ha rischiato di affondare davanti alle coste australiane). Per chi volesse sapere le mirabolanti avventure che abbiamo vissuto vada al post precedente e si legga il vademecum (dopo di che vada o sul blog di vito o su quello del bent (probabilmente tra un mese: sta ancora scrivendo di quando è arrivato a Sydney…ma si può???:-P)) :-)
Unica cosa che voglio dire è che mi si è rotto il monitor della macchina foto della Cri (si è rotto da solo) e quindi sto facendo foto x lo più a caso…Quindi nn lamentatevi troppo della qualità delle immagini… ;-)
La prima tappa del viaggio è Ingham…Cittadina a 100km da Townsville che ci regala sensazioni alterne. Dopo la ns primissima notte in tenda, la macchina ci fa il primo scherzetto…Nn solo nn parte ma sembra deceduta: ci facciamo aiutare dal classico signorotto presente nei camping. Il tipo nn capisce una sega di macchine e quindi proviamo ad attaccare i cavi della batteria ma la macchina nn sembra decisa a partire…Tra gente sull’orlo di crisi isteriche e altri in depressione più totale ci rechiamo in reception alla ricerca di un consiglio. La signora, gentilissima nonostante la sera prima avessimo provato a fotterla dicendo di essere solo 2 invece che 3 (la mattina del problema ci ha fatto pagare anche x il terzo…:-P), all’inizio ci consiglia un meccanico, poi le viene in mente che suo marito poteva essere di aiuto. Arriva il marito, scortato da un bambino di una decina di anni che guida un furgone: alla vista del motore gli si illuminano gli occhi come un bambino davanti al paese dei balocchi; la batteria x lui è morta, quindi proviamo a ricaricarla. Con un fantastico processo a induzione risale al problema (dirty connections at the start motor) la macchina riparte e le mie tante preghiere fatte in quel momento si sono rivelate per fortuna utili. Dopo una partenza della giornata in questo modo nn potevamo che distrarci un po’ e ci siamo goduti lo spettacolo delle cascate più alte di australia e una camminata di 4 km davvero impegnativa ma altrettanto suggestiva…
Alla fine si parte e la cosa incredibile è che nello stesso stato, il Queensland, ci siano climi così diversi...Piano piano che lasciamo townsville il territorio attorno a noi si fa sempre + arido e la colorazione della terra si fa rossastra. Quando pensavo alle strade nel deserto australiano sapevo che sarebbero state dritte, ma nn così dritte…Guidiamo tutto il giorno con una media di 500km al giorno e faremo si e no 10 curve in tutto il giorno…Si guida in mezzo al nulla, una striscia di asfalto nero che corre nel bel mezzo della savana, ma la cosa che stupisce sono i colori che si vedono…Davvero mozzafiato, soprattutto nel tardo pomeriggio…
Le tappe sono state: Hungenden, Mt Isa (rinomata x le sue miniere, ma città che nn mi ha dato nulla, se nn la padrona del caravan park che già alle 8 di sera puzzava di alcol in modo incredibile, come se nn aspettasse altro che la chiusura della reception x darci dentro),Devils Marbles, Alice Springs, Erldunda (roadhouse nel bel mezzo del nulla), Yulara(villaggio turistico costruito attorno ad Uluru), Kurlgara, Coober Pedy…
Dopo Mt Isa e ben 730 km in un solo giorno ci fermiamo ai Devils Marbles a campeggiare in un bush camping, così denominato perché nn si paga visto e le facilities sono un cesso waterless che emana una puzza incredibile. È il primo approccio con ciò che di spettacolare il deserto ci stava x offrire…Vedere x credere…

Le cose davvero interessanti avvengono da Alice Springs in poi, dove ci fermiamo solo una notte…La notte + fredda che io possa ricordare…Immaginate 3 persone che arrivano nel deserto e credono che la temperatura in quella zona sia alta sia di giorno che di notte; immaginate sempre le stesse 3 persone che arrivate nel centro di Alice Springs scoprono che anche a mezzogiorno il sole è sì caldo ma l’aria è piuttosto pungente. Adesso chiudete gli occhi e immaginate queste 3 persone vestite come se dovessero affrontare una passeggiata nella neve che soffrono un freddo impressionante in una tenda che fa di tutto x far passare aria da tutti i suoi centimetri e un gatto che, come se nn bastasse, si mette a dare le testate ai componenti della tenda che, attoniti (e svegli x il freddo), si mettono a gridargli dietro…Ecco ora avete un quadro chiaro di ciò che abbiamo passato… :-)
Dopo una notte del genere i propositi x il giorno erano interessanti…La visita ai West Mc Donnell Ranges, Canyon che si estendono a Ovest, ovviamente, della città. A poca distanza dai Devils Marbles riscopro un paesaggio che mi piace un sacco, diverso da quello visto fin lì, con gli arbusti di colore verde che si stagliano in mezzo a una terra rossa, ricoperta qua e là da erba di colorata da un giallo che rende il tutto armonioso e stupefacente.
Nel viaggio x Elrdunda, dove dopo 5 notti in tenda ci siamo concessi un meritato ostello, ho visto un tramonto spettacolare…Essere nel deserto e vedere un tramonto mozzafiato sulle note di Shine on you crazy diamonds è una di quelle cose che raramente mi ricapiterà nel mio futuro non australiano.

Dopo aver patito un freddo allucinante la sera prima in macchina mi sono mostrato spavaldo all’idea di avere finalmente un letto caldo e soprattutto di nn patire più il freddo…Inutile che stia qua a spiegare i motivi x cui anche quella sera dopo essermi addormentato mi sia risvegliato in preda ai brividi e con i piedi completamente ibernati…Più si va al sud e più fa freddo e sono sempre più preoccupato dalla possibilità di una vita vicino ad Adelaide x lavorare…Nn credevo che lo avrei detto ma mi manca quello Stato chiamato Queensland, dove per 2 mesi di fila ho portato solo bermuda e t-shirt e flip flop.
Il giorno successivo, ci siamo barcamenati con una camminata di 7km al Kings Canyon…Essendo già stato al Grand Canyon nn sapevo cosa aspettarmi e avevo paura che mi deludesse un po’ nonostante ne parlassero benissimo…Fortunatamente si è rivelato splendido; è soprattutto incredibile che in una terra così arida cresca una vegetazione del genere, tant’è che la macchia di vegetazione che cresce al suo interno è stata rinominata The Garden of Eden. Il Canyon nn era molto frequentato anche perché c’è una passeggiata molto più breve e più facile fatta apposta per i village people (soprannome coniato x i villeggianti che popolano questa terra): essere in silenzio a guardare una terra che sotto i tuoi occhi si estende sconfinata con rocce color ocra che si illuminano sotto i raggi del sole…esiste qualcosa di meglio nella vita???:-))

Dopo il Kings Canyon si parte x la meta che un po’ tutti aspettavano, anche se per motivi diversi, Uluru…Prima però ci fermiamo in una roadhouse a 100km da Yulara. Lì avvengono due cose di un certo rilievo:
- considerando il freddo patito in tenda decidiamo di dormire in macchina tutti e 3: la soluzione si rivela ottimale e inaspettatamente calda (cosa immediatamente smentita dalla notte seguente a Yulara);
- la mattina seguente durante la colazione veniamo interrotti da un simpatico vecchietto australiano che ci offre, visto che a lui nn servivano più, 2 pass per entrare nel parco (si noti che questi costano la bellezza di 25$ ciascuno e lui ce li ha regalati così, tanto per lui erano inutili). Stupiti accettiamo di buon grado…Dopo di che ci consiglia vivamente di salire sulla “roccia”…Alla mia risposta di nn volerla scalare perché è considerata luogo sacro dagli aborigeni e quindi credo che vada rispettato il loro volere, mi guarda stupito come se avessi detto una stronzata mega galattica…Mi si avvicina, e per farmi capire cosa gli australiani pensano degli aborigeni, mi dice che nn è la loro roccia visto che prima di loro c’erano altre popolazioni che abitavano la zona…Capisco che è meglio nn proseguire e lo lascio andare felice con un semplice “will see”…Commento alla storiella: primo, incredibile senso di generosità che hanno gli australiani, un italiano che avesse avuto quei pass li avrebbe rivenduti sicuramente; gli archeologi stimano che le popolazioni aborigene abitino le zone da quasi 22000 anni. Ora anche se prima di loro c’è stato qualcuno (e vorrei sapere chi…), credo che l’opinione di qualcuno che vive una terra da un così lungo tempo vale la pena di essere rispettata, sia che si creda o meno alla verdicità della cosa…
Su Uluru c’è poco da dire…Stai guidando tranquillamente quando all’orizzonte si staglia un monolito alto 348mt con colori che variano a seconda dell’ora del giorno…Peccato che dalle foto nn si possa capirne la maestosità. Sempre a causa della rottura della macchina foto nn voglio sentirmi dire nulla sulla qualità delle foto che metterò, ma qua è inutile stare a descrivere sensazioni nn facilmente raccontabili…Uluru è lì e so che è un po’ perfido da parte mia, ma chi vuole capire cosa si prova a vederlo gli consiglio di iniziare a informarsi sui costi dei voli… :-)
Con la visita ad Uluru c’è stata anche la possibilità di sapere qualcosa di più delle popolazioni aborigene del luogo, gli Anangu. Il Cultural Center spiegava nei dettagli le credenze e c’era pure un video che spiegava alcune cerimonie: aspettavo da tanto tempo un contatto del genere con la cultura aborigena, una cultura che mi affascina molto e questo viaggio nel deserto mi ha permesso di entrarci ancor più in sintonia…Il prossimo passo, dopo aver finito il libro che sto leggendo (è il mio primo libro inglese e si intitola Into the wild che ripercorre la storia dell’omonimo film; se nn lo conoscete informatevi!!!) sarà leggere qualcosa in inglese sulla cultura aborigena e dopo di che potrò dare un giudizio che, seppur limitato, sarà frutto di un’analisi che al momento nn posso fare. Quindi visto che ci sono ancora tante terre con forte presenza aborigena, ad esempio Darwin, e che visiterò, state tranquilli che la questione aborigena tornerà di moda sul blog…
Dopo il tramonto e pure l’alba di Uluru, anche se mancata di qualche minuto a causa di un lento risveglio dettato dall’ennesimo freddo impressionante patito in questo deserto, ci dirigiamo al Kata-Tjuta, altre formazioni rocciose simili ad Uluru presenti nello stesso parco…Anche qua camminata di 7km in uno spettacolo ancora una volta fantastico (si vede che mi è piaciuto il deserto??:-P).
Prima dell’agognata Port Augusta arriviamo a Coober Pedy, città famosa x le miniere di opali, presenti tutto intorno alla “città” come si può capire dal paesaggio che scorgiamo dalla macchina…La sera prima avevamo appreso da un ragazzo tedesco molto socievole, che stranamente si era aggregato alla ns cena senza che nessuno lo conoscesse (queste cose sono incredibili e credo che succedano solo qua; immaginatevi in Italia passare in un locale e chiedere alle persone sedute se gli dà noia se mi unisco a loro), che a Coober Pedy c’era la possibilità di dormire sotto terra visto che lì tutto è costruito nei cunicoli x cercare di scampare dalle temperature che si raggiungono durante l’anno (considerando che di solito piove 3 giorni l’anno

Dopo il primo ostello dove una simpatica vecchietta uguale alla nonnina di tweety e silvestro nn ci aveva per niente attirato ne scegliamo un altro dove invece il padrone (Martin) fa di tutto x invogliarci a stare lì…cosa che ovviamente decidiamo di fare…Le aree comuni sono tutte sul livello del terreno mentre le stanze sono sotto terra…fantastico…
Peccato che in città ci stiamo solo mezza giornata…La sera io e la Cri decidiamo che è venuto il momento di sapere qualcosa di più sulle stelle che si possono ammirare nell’emisfero australe: x nostra fortuna è Martin a fare da guida (si capiva benissimo) ed eravamo solo io e lei…Era la prima volta che qualcuno mi spiegava qualcosa sull’affascinante cielo che sta sopra di noi: è stata un’esperienza eccitante e veramente bella…Abbiamo capito bene come individuare la Croce del Sud (presente anche sulla bandiera australiana) e di conseguenza il Sud, Alpha Centauri, le costellazioni dello Scorpione, Sagittario, Vergine, Bilancia, Gemelli, la stella Sirius, Marte, Giove, Saturno…Insomma ne abbiamo viste di cose, ma la cosa che ci ha sorpreso di più (almeno a me, la Cri sosteneva la cosa già da un paio di giorni) è che da qui si possono vedere alcune costellazioni dell’emisfero boreale, ad esempio l’Orsa maggiore, perché siamo molto vicini all’equatore (29° S) il che ci permette di vedere una parte di cielo dell’altro emisfero…Purtroppo nn sono riuscito a vedere la costellazione del Capricorno perché doveva ancora sorgere…Ci proverò da solo ma ho detto a Martin che se nn dovessi riuscire a trovarla tornerò qua e me la faccio indicare da lui… :-)
Ultima cosa dedicata alla luna: con l’ausilio di un binocolo siamo riusciti a vedere meglio ciò che Martin ci aveva spiegato precedentemente con un laser che indicava il cielo…La luna quella sera era ancora uno spicchio, ma era splendida e ammaliante con una luce splendente e i suoi crateri ben visibili…Che bella esperienza, mi ci voleva proprio…:-))
Alla fine è stato un viaggio lungo ma bellissimo dove ho visto posti e paesaggi che forse mai nella mia vita rivedrò…Citando un libro molto bello che ho letto stando qua (grazie Cri x avermelo prestato) vi dico che “è una conclusione ovvia e difettosa da trarre, ma l’Australia esiste su dimensioni del tutto uniche. Non è solo una questione di distanza bruta ma dell’incredibile vuoto che riempie tutta quella distanza. Ottocento chilometri in Australia non sono gli ottocento chilometri che puoi trovare altrove, e l’unico modo per apprezzare davvero questo dato è attraversare il paese a livello del terreno”.


P.s. La macchina adesso è davvero nostra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Oggi alle 14 la macchina è diventata MIA, con tutto quello che ne consegue però…:-)))

mercoledì 4 giugno 2008

Aggiornamento dal fronte desertico

Sono vivo...So che nn interessa a nessuno ma lo dico lo stesso...Stiamo guidango una holden commodore del 1990 e oggi siamo arrivati alla prima tappa del ns viaggio:alice springs, ben 2500km dall'inizio.
Ora nn posso dare dettagli ne" dire nulla su cio' che abbiamo visto e vissuto, ma appena avro' un po' di tempo libero lo faro'. Quindi questo e' un piccolo aggiornamento altrimenti mi chiudono l'account su blogger...:-))

A presto!!!